Siroki Brijeg 80 francescani trucidati – 7 febbraio

 

Siroki Brijeg 80 francescani trucidati - 7 febbraio

 

Siroki Brijeg 80 francescani trucidati – 7 febbraio

80° ANNIVERSARIO DEI FRANCESCANI UCCISI

sono stati trucidati dal regime comunista al Monastero di Sirokj Brijeg (7 febbraio 1945)

 

PREGHIERA AI MARTIRI DI SIROKI BRIEG di Padre Jozo Zovco

O Regina dei martiri, la Tua potente intercessione ottenga ai tuoi “Cari figli martiri” la giusta gloria nella Chiesa pellegrinante, quella gloria che già posseggono nella Chiesa celeste. O Regina dei martiri, la Tua potente intercessione ottenga al mondo intero una fede incrollabile, una fede grande e pura come quella testimoniata dai nostri martiri francescani.

Amen

 

Il Santuario mariano di Siroki Brijeg, in Bosnia Erzegovina si trova a poca distanza da  Medjugorje ed è dedicato alla Madonna Assunta.

 

COSA ACCADDE IL 7 FEBBRAIO 1945

Questo ha lasciato profonde conseguenze per l’intera Erzegovina, ma non è riuscita a distruggere la Chiesa in questa zona e scacciare i fedeli.

Erano le 3 di pomeriggio del 7 febbraio 1945 alcuni partigiani comunisti, trovarono nel monastero trenta religiosi. I comunisti hanno detto: “Dio è morto, Dio non c’è, non c’è, il Papa, non c’è la Chiesa, non c’è bisogno di voi, andate anche voi nel mondo a lavorare”.

Con minacce e bestemmie cercarono di persuadere i frati a lasciare l’abito religioso, ma essi risposero: “Noi siamo religiosi, consacrati, non possiamo lasciare il nostro abito religioso”.

Allora, un soldato arrabbiato prese il Crocifisso e lo buttò a terra. “Ecco – disse – adesso potete scegliere la vita o la morte”. Ogni frate, dopo essersi inginocchiato e aver baciato Gesù, stringendo la Croce sul petto, disse come San Francesco: “Tu sei il mio Dio, il mio Tutto”.

Testimoni oculari, tra i quali alcuni militari che facevano parte del plotone d’esecuzione, hanno successivamente raccontato che i frati andarono incontro alla morte pregando e cantando le litanie della Madonna.

Uno di quei soldati è rimasto scioccato dal comportamento eroico dei frati. Lui ha raccontato:

“Fin da bambino, nella mia famiglia, ho sempre sentito dalla mamma che Dio c’è, Dio esiste.

Al contrario, Lenin, Stalin, Tito avevano sempre affermato e fatto di tutto per inculcare in ciascuno di noi: Dio non c’è, non esiste!

 

Siroki Brijeg 80 francescani trucidati - 7 febbraio

 

Quando le circostanze della vita mi hanno portato a trovarmi di fronte ai martiri di Siroki Brijeg e ho visto come quei frati hanno affrontato la morte, pregando e benedicendo i loro persecutori, chiedendo a Dio di perdonare le colpe dei carnefici, allora mi sono risuonate chiare la parole di mia madre e ho pensato:

la mia mamma aveva ragione, Dio c’è, Dio esiste!” Quel soldato, oggi, è convertito ed ha un figlio sacerdote e una figlia suora.

Terminata l’esecuzione i loro corpi furono cosparsi di benzina e bruciati. Non paghi di questo, i partigiani oltraggiarono e cancellarono la scritta sulla pietra invocante Dio e la Madonna, posta sopra l’ingresso del convento e distrussero la biblioteca contenente circa 150 mila volumi, che documentavano le tappe della storia e delle sofferenze del popolo croato di Erzegovina.

 

Siroki Brijeg 80 francescani trucidati - 7 febbraio

 

Medjugorje, piccolo villaggio della Bosnia-Erzegovina, è conosciuto da tanti fedeli cattolici, soprattutto italiani, per le (presunte) apparizioni mariane …

 

Siroki Brijeg 80 francescani trucidati - 7 febbraio

 

Ai tanti pellegrini che affollano il villaggio può capitare di visitare, nelle vicinanze del paesino, il santuario di Siroki Brijeg, titolato alla Madonna Assunta in Cielo, santuario che costituisce l’autentico vessillo religioso dell’Erzegovina, riconosciuto anche al di fuori dei confini della piccola regione.

Quel monastero,( il più grande della Bosnia E.) vero e proprio scrigno della storia e delle memorie del popolo croato di Erzegovina.

La piccola città, dal nome impronunciabile, vanta uno straordinario primato in tutta l’Europa: non è mai stato registrato un solo divorzio a memoria d’uomo tra i suoi 20mila parrocchiani (su 30mila abitanti), nessuna famiglia si è mai divisa. Il segreto è un forte cattolicesimo popolare unito alla serietà con cui si vive la tradizione croata

Le fonti che parlano di questa cittadina spiegano che il matrimonio viene vissuto come indissolubilmente unito alla croce di Cristo ed infatti, secondo la tradizione croata, alla coppia che si prepara al matrimonio non viene insegnato a guardare al partner come alla persona perfetta, come colui/colei che compie il destino dell’altro, in senso platonico.

No! Il sacerdote dice loro: «Hai trovato la tua croce! Una croce da amare, da portare con te per sempre». La croce, nel cristianesimo, è la condizione per la salvezza personale, così il marito non ha la capacità di compiere la moglie, o viceversa, ma entrambi sono la condizione reciproca che permette la realizzazione della propria vocazione.

Se uno abbandona l’altro, abbandona Cristo. Tradisce il compito da Lui affidatogli. Questa è la visione cristiana del matrimonio, che viene ancora autenticamente vissuta e insegnata a Siroki Brijeg.

Per la semplice gente di quel sperduto paesino bosniaco non esistono avvocati, psicologi di coppia, maghi o astrologi. Se c’è un problema, tra i due sposi c’è solo la preghiera comune, in ginocchio entrambi davanti al crocifisso si trova la forza di perdonarsi, di superare l’orgoglio, di piangere, di gridare le proprie sofferenze e di tornare ad abbracciarsi.

Di sentirsi perdonati da un Altro per la propria piccolezza. Per farlo seriamente serve, chiaramente, la viva coscienza di Chi è che tiene assieme nel sacramento i due sposi. Perché la vera unità è impossibile all’uomo.

Gli abitanti di Siroki Brijeg educano così, da decenni, i loro figli, a loro danno questa testimonianza di amore.

Il mistero di Dio è anche questo, la scelta dei piccoli come testimoni ai grandi. Il figlio di un umile falegname di Nazareth sconvolge la storia divenendo la via, la verità e la vita. I poveri e ignoranti pastorelli di Lourdes e Fatima diventano strumento per la conversione di milioni di persone, sapienti ed intellettuali.

Allo stesso modo, un piccolo e sconosciuto paesino europeo diviene silenzioso testimone dell’amore indissolubile, realtà ormai sconosciuta alle grandi città occidentali, i cui abitanti sono sempre più lontani gli uni agli altri. Schiacciati dalle macerie e da quel che rimane dei loro progetti matrimoniali.

Quel monastero, vero e proprio scrigno della storia e delle memorie del popolo croato di Erzegovina

https://www.facebook.com/cenacoloapostolidellapace/

https://www.ilsorrisodimaria.it

 

 

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