Guarita al suo ritorno da Medjugorje – “Figlia mia hai ottenuto la Grazia!”.

Guarita al suo ritorno da Medjugorje – “Figlia mia hai ottenuto la Grazia!”.Guarita al suo ritorno da Medjugorje – “Figlia mia hai ottenuto la Grazia!”.

 

MARIA PIA PACIONI ERA AFFETTA DA UNA GRAVE MALATTIA CHE LA STAVA PORTANDO ALL’IMMOBILITÀ.

QUANDO È TORNATA HA SENTITO UNO STRANO CALORE. E LA SUA VITA È CAMBIATA


La testimonianza di Maria Pia Pacioni è sobria, ma precisa nei ricordi.

«Mentre camminavo ho sentito come se qualcuno mi accarezzasse la schiena e la gamba non mi faceva più male. Penso: ma chi mi ha toccato? Mi giro e non c’è nessuno, la strada era deserta».

 

LE SUE PAROLE – Siamo nel quartiere nuovo di Colle San Rocco, una fila ordinata di villette a schiera, nel borgo marchigiano di Montottone.

In quei primi giorni di maggio di due anni fa, colpita da una grave malattia ritenuta irreversibile, cammina con difficoltà sul tutore a molla e con l’aiuto del bastone ortopedico.

Vuole raggiungere il prato verdeggiante che si trova a una settantina di metri da casa. Ma di colpo accade qualcosa di straordinario e imprevisto.

«Mi accorgo, girando su me stessa, che la gamba non mi fa male: avverto un caldo indescrivibile e dei brividi come se una debole scarica elettrica mi avesse attraversato il corpo.

È durato pochi secondi, appena il tempo di riflettere: mi sono girata ed era finito tutto!».

Continua il racconto: «A quel punto ho preso il mio bastone ortopedico, l’ho messo sottobraccio e me ne sono andata via camminando verso casa, senza appoggiarmi, per la prima volta dopo tanti anni.

Piangevo e ridevo dalla gioia e dicevo: “Signore, sei grande!”. Non c’era nessuno, mi sentivo sola con Gesù.

Entrata in casa giro attorno al tavolo e allargo le braccia, senza sorreggermi da nessuna parte. Potevo camminare anche a passo svelto. Ero tornata a vivere».

Guarita al suo ritorno da Medjugorje – “Figlia mia hai ottenuto la Grazia!”.

 

UNA MALATTIA IRREVERSIBILE – È il 10 maggio 2012. Siamo nel mese dedicato alla Madonna.

La signora Maria Pia, 62 anni, era tornata il giorno prima da Medjugorje. Il viaggio della fede e della speranza.

Vedova e con un figlio, da 24 anni è in lotta contro una malattia terribile, irreversibile e nella maggior parte dei casi incurabile:

la mielite, un’infiammazione del midollo spinale che ti costringe giorno dopo giorno a una progressiva paralisi delle articolazioni, e anno dopo anno ti inchioda a spostamenti sempre più ridotti, obbligandoti ad aiutarti con stampelle o treppiede.

Quando ormai ha di fronte l’inesorabile prospettiva di una vita da disabile, con la mobilità ridotta al minimo

(«Questa patologia è incurabile, si aggraverà e la porterà alla sedia a rotelle, purtroppo non c’è cura», le era stato diagnosticato),

la signora Pacioni si aggrega a un pellegrinaggio diretto a Medjugorje.

Al ritorno dalla cittadina dell’Erzegovina, dove nel 1981 sono iniziate le apparizioni mariane più lunghe della storia, riprende a camminare da sola e scompare ogni dolore.

La sua storia è una delle più emozionanti raccolte nel libro Raggi di luce, di Paolo Brosio (vedi box a lato), in uscita nei prossimi giorni, e che vi anticipiamo in esclusiva.

Guarita al suo ritorno da Medjugorje – “Figlia mia hai ottenuto la Grazia!”.

«CI SIAMO ABBRACCIATI. IN LACRIME»-Torniamo al giorno del “miracolo”. Maria Pia decide di non dire nulla al figlio Piergiorgio, consulente commerciale.

Vuole fargli una sorpresa e così, quando lui arriva a casa per l’ora di pranzo, si fa trovare al centro della stanza, in piedi.

«Mi ha visto con le lacrime agli occhi in piedi e senza bastone.

Non ha detto nulla, mi ha abbracciato e ci siamo a messi a piangere rimanendo stretti stretti».

Presa dall’euforia della guarigione, la signora Pacioni si mette a salire di corsa le scale su e giù, come una ragazzina, di fronte al figlio stupefatto e preoccupato, che le urla:

«Mamma, non strafare… Per l’amor di Dio fermati, che fai?».

Commenterà: «Vedere dal vivo questa scena è stato incredibile. Un conto è sentire in tv che di un grande miracolo, un altro è viverlo in presa diretta a casa tua con tua madre. Ero felice, ma allo stesso tempo terrorizzato cha la mamma si facesse male, e cadendo finisse tutto lì».

 

CON GLI OCCHI LUCIDI – Non è finito tutto lì. Maria Pia Pacioni accetta di sottoporsi a una nuova visita dal professor Francesco Logullo, un luminare della neurologia, lo stesso che le aveva diagnosticato la mielite grave e incurabile.

Il 14 giugno 2013 Maria Pia incontra il medico nel reparto di neurologia dell’ospedale di Ancona. Logullo è profondamente emozionato e ha gli occhi lucidi vedendo Maria Pia che cammina speditamente senza più dolori,

senza bastone ortopedico e tutore a molla e senza quel corpetto di stecche d’acciaio che la stringeva al torace.

 

UNA CONFESSIONE FUORI DAL COMUNE – Al termine di una visita accurata, il professore redige la cartella clinica, in cui riconosce che

«l’esame obiettivo neurologico è normale»,

differenziandosi completamente da quanto riscontrato in precedenza. Prodigi nel prodigio.

Quando Maria Pia è a Medjugorje non succede nulla; guarirà al suo ritorno. Ma laggiù si manifestano dei segni premonitori.

Durante le faticosissime ascese ai monti Krizevac e Podbrdo, dove è aiutata a salire, sente un intenso profumo di  rose, anche se in quelle due colline non vi è traccia di questo fiore.

Ma il più straordinario segno arriva quando decide di andarsi a confessare nella parrocchia di San Giacomo.

«Entro nel confessionale e il sacerdote mi chiede: “Di dove sei ?”».

La risposta: «Sono italiana».

Il prete incalza:«Di quale regione?».

E lei: «Vengo dalle Marche, da un paesino in provincia di Ascoli».

Maria Pia dice così perché la provincia di Fermo è nuova e ancora non la conosce nessuno.

Ma il confessore controbatte: «Tu vieni da Fermo!».

La signora Pacioni è sbigottita e senza parole. Pensa: «Come fa a saperlo?». È talmente sorpresa che non le viene neppure in mente di chiedergli come può conoscere questi particolari.

Il sacerdote è sulla cinquantina, barbetta un po’ rada e occhi azzurri profondissimi.

«Volevo confessare tutti i miei peccati ma lui non me ne dà il tempo e, guardandomi, dice mettendomi la mano sul capo: “Figlia mia hai ottenuto la Grazia!”».

Fonte: OGGI

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