25 marzo – L’ Annunciazione del Signore

25 marzo festeggia l’annunciazione del Signore 

 

Nella Solennità dell’Annunciazione del Signore si ricorda il momento in cui nella città di Nazareth l’angelo del Signore diede l’annuncio a Maria: «Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo», e Maria rispondendo disse: «Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola». E così, compiutasi la pienezza dei tempi, Colui che era prima dei secoli, l’Unigenito Figlio di Dio, «per noi uomini e per la nostra salvezza si incarnò nel seno di Maria Vergine per opera dello Spirito Santo e si è fatto uomo», come si recita nel Credo.

 

PERCHÉ SI CHIAMA ANNUNCIAZIONE?

Il nome è dato in riferimento all’annunzio dell’angelo Gabriele a Maria circa la nascita del Messia, secondo il racconto del Vangelo di Luca. Considerata l’importanza di questo annunzio, che si colloca al centro della storia della salvezza, cioè nella “pienezza del tempo”, la Vergine di Nazaret diviene l’Annunziata. Questo appellativo passa poi in vari campi della storia, della fede e della cultura. Dall’onomastica, dove il nome è declinato al femminile e al maschile (Annunziata, Annunziato o Nunzio), alla designazione dei membri di alcuni istituti religiosi, come le Annunziate (o Annunziatine) di Lombardia organizzate a Pavia (1408), le Annunziatine celesti o turchine, fondate a Genova nel 1602 dalla beata Maria Vittoria Fornari. In numismatica esisteva l’Annunziata, moneta d’argento del valore di 14 soldi e l’Annunziata piccola o Nunziatina del valore di 7 soldi, ambedue coniate da Ferrante II Gonzaga, duca di Guastalla (morto nel 1630). L’Ordine cavalleresco della casa di Savoia, istituito nel 1364 da Amedeo VI, come Ordine del Collare, viene denominato da Carlo III, nel 1518, Ordine dell’Annunziata, insigne onorificenza, riservata a personaggi di alta benemerenza; l’Ordine non è più riconosciuto dalla Repubblica italiana.

 

PERCHÉ SI FESTEGGIA IL 25 MARZO?

I nove mesi tra la concezione e la nascita di Gesù spiegano la data del 25 marzo rispetto alla solennità del 25 dicembre del Natale del Signore. Calcoli eruditi e considerazioni mistiche fissavano ugualmente al 25 marzo l’evento della prima creazione e della rinnovazione del mondo nella Pasqua. Cadendo comunque nel periodo di Quaresima, la data di questa solennità in alcuni anni viene trasferita. Questo avviene quando il 25 marzo cade nella Settimana santa (ad esempio, nel 2013 e nel 2016), nella Settimana di Pasqua o coincide con una Domenica di Quaresima (nel 2012) o di Pasqua (nel 2008).

 

PREGHIAMO

O Vergine santa, che l’angelo Gabriele salutò “piena di grazia” e “benedetta tra tutte le donne”, noi adoriamo il mistero ineffabile dell’Incarnazione che Dio ha compiuto in te. L’amore ineffabile che porti al frutto benedetto del tuo seno, ci è garanzia dell’affetto che nutri per noi, per i quali un giorno il Figlio tuo sarà vittima sulla Croce. La tua annunciazione è l’aurora della redenzione e della salvezza nostra. Aiutaci ad aprire il cuore al Sole che sorge e allora il nostro tramonto terreno si muterà in alba immortale. Amen.

 

PREGHIERA IN ONORE DELL’ANNUNCIAZIONE

I. Sia benedetto, o Maria, quel saluto celeste, che vi diede nell’annunziarvi l’Angelo di Dio. Ave, Maria..

II. Sia benedetto, o Maria, quella grazia sublime di cui piena vi predicò l’Angelo di Dio. Ave, Maria..

III. Sia benedetto, o Maria, quell’annunzio felice, che dal cielo vi recò l’Angelo di Dio. Ave, Maria..

IV. Sia benedetta, o Maria, quella profonda umiltà, con cui vi dichiaraste Ancella di Dio. Ave, Maria..

V. Sia benedetta, o Maria, quella perfetta rassegnazione, con cui v’assoggettaste al volere di Dio. Ave, Maria..

VI. Sia benedetta, o Maria, quell’Angelica purità, con cui riceveste nel vostro seno il Verbo di Dio. Ave, Maria..

VII. Sia benedetto, o Maria, quel beato momento, in cui della vostra carne vestiste il Figliuolo di Dio. Ave, Maria..

VIII. Sia benedetto, o Maria, quel fortunato momento in cui diveniste madre del Figliuolo di Dio . Ave, Maria..

IX. Sia benedetto, o Maria, quel sospirato momento, in cui cominciò l’umana salute con l’Incarnazione del Figliuolo di Dio. Ave, Maria.

 

 

 

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