Di Padre Silvano Alfieri
Commento al messaggio di Međugorje, 25 settembre 2020
1 decina: “Cari figli! Sono con voi così a lungo perché Dio è grande nel Suo amore e nella mia presenza. Figlioli, vi invito a ritornare a Dio ed alla preghiera. La misura del vostro vivere sia l’amore e non dimenticate, figlioli, che la preghiera ed il digiuno operano miracoli in voi ed attorno a voi. Tutto ciò che fate sia per la gloria di Dio e allora il Cielo riempirà il vostro cuore di gioia e voi sentirete che Dio vi ama e manda me per salvare voi e la Terra sulla quale vivete. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. “
2 decina: “Cari figli! Sono con voi così a lungo perché Dio è grande nel Suo amore
Questa presenza prolungata di Maria a Medugorje ci aiuta a conoscere la presenza di Dio, di colui che è l’Eterno, Egli è Colui che c’è e sempre ci sarà. Quando Dio appare a Mosè nel roveto ardente per mandarlo a liberare il popolo di Israele dalla schiavitù d’Egitto, Mosè gli chiede il nome: Mosè disse a Dio: «Ecco io arrivo dagli Israeliti e dico loro: Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi. Ma mi diranno: Come si chiama? E io che cosa risponderò loro?». Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». (Es 3,13-14). Questo è un passaggio fondamentale nella storia della salvezza: qui Dio rivela il suo nome, dal quale si può intuire anche ciò che Egli opera. Gli ebrei non pronunciano mai questo nome, perché troppo sacro è il nome di Dio. Essi lo scrivono con queste quattro lettere: JHWH che si possono tradurre appunto: “IO SONO COLUI CHE SONO!” oppure “IO SONO e SARÒ” oppure “IO CI SONO e CI SARO’”. Dio è Colui che “ESISTE” e chiama all’esistenza ciò che ancora non c’è, da Lui tutto nasce e diviene. In uno dei suoi primi messaggi a Medjugorje la Regina della Pace ci ha detto: “Sono venuta per dire al mondo: Dio esiste! Dio è verità! Solo in Dio c’è la felicità e la pienezza della vita!”. (16 giugno 1983).
3 decina: “Cari figli! … Dio è grande nel Suo amore
Dio è l’autore della vita, è la vita stessa, la sua è una presenza piena di amore verso tutte le creature che ha chiamato alla vita, è una presenza che dà vita. Egli c’è ed opera in modo particolare per chi è nella sofferenza. Il Signore disse a Mosè: “Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sorveglianti; conosco infatti le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dalla mano dell’Egitto e per farlo uscire da questo paese verso un paese bello e spazioso, verso un paese dove scorre latte e miele.” (Es 3,7-8). È un Dio libero, che ama e vuole la libertà per i suoi figli e per essi crea e disegna una storia di salvezza. Per quarant’anni, attraverso Mosè che lo rappresenta, Dio cammina con il suo popolo e lo conduce attraverso il deserto verso la terra promessa. Il cammino è necessario, è attraverso quelle tappe che Dio fa passare Israele dalla schiavitù alla libertà. Di tappa in tappa lo trasforma da una moltitudine informe di schiavi in un popolo libero capace di autodeterminarsi. Una tappa fondamentale di quel cammino è il monte Sinai, dove Egli dona a loro la legge della libertà, che sono i dieci comandamenti. Così Israele diventa un popolo che ha leggi così sagge e giuste che nessun altro popolo ha. Grazie a questo percorso che Dio ha creato per loro, queste persone sono passate dalla condizione caotica di una massa di schiavi senza diritti, forestieri ed emarginati in terra straniera ad essere un popolo libero che abita in una terra che è sua; e questo è solo il primo passo terreno verso la patria del cielo, verso la vera libertà, verso la vita piena che Dio ha preparato per i suoi figli in Cielo, per l’eternità.
4 decina: Dio vi ama e manda me per salvare voi e la Terra sulla quale vivete.
I 40 anni dell’Esodo biblico ci offrono una chiave di lettura importante per comprendere il mistero di questi 40 anni della presenza di Maria a Medugorje: come Dio ha guidato Israele nel deserto in modo visibile attraverso Mosè, ora sono quasi 40 anni che Egli accompagna e guida questa generazione attraverso Maria. Dio che è presente nella storia dei suoi figli e sente il grido di sofferenza che sale a Lui dalla terra, e nel suo grande amore agisce: Dio vi ama e manda me per salvare voi e la Terra sulla quale vivete. Il fatto che a guidarci in questo cammino Egli ha mandato Maria, ci dovrebbe aiutare a cogliere almeno tre cose:
1) dovrebbe aiutarci a cogliere una delle espressioni più belle del suo amore per ciascuno di noi, che è l’amore materno. Quello di una mamma è un amore che vuole a tutti i costi la salvezza di ciascuno dei suoi figli, è un amore dolcissimo, tenace e perseverante, che dà vita. Quella di Dio attraverso Maria a Medugorje è una presenza quotidiana, è la cura di una mamma sempre presente e attenta a ciascuno dei suoi figli. Il suo è un amore ricco di sapienza che con una pedagogia straordinaria adatta il passo del cammino secondo le nostre capacità di apprendere e secondo le nostre forze. Ognuno di noi è e dovrebbe sentirsi oggetto di questo amore materno di Dio: “Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai.” (Is 49,15).
2) Il titolo con il quale Maria è presente a Medugorje: “Regina della Pace” ci dovrebbe aiutare a comprendere la sua missione e quello che Dio sta operando attraverso di lei. Come Maria stessa ci ha suggerito nel messaggio del mese scorso, Dio sta conducendo questo mondo e questi figli senza pace verso la pace del cuore e verso un tempo di pace per il mondo, un primo passo terreno, ma un passo decisivo per raggiungere la vera pace del Cielo. Attraverso Maria, dai monti di Medugorje ci dona il decalogo della pace che inizia così: pregate, pregate, pregate! Quindi prosegue con amare Dio e il prossimo, compiere il bene e le opere di misericordia, conversione personale… di messaggio in messaggio riprende, spiega e approfondisce in tutte le sue sfumature le vie della Pace.
3) Il parallelo con l’esodo che ci aiuta a comprendere che questo è il tempo di un passaggio decisivo per l’umanità; mentre Mosè guidava il piccolo popolo di Israele, qui Maria si rivolge al mondo, a tutti gli uomini. Inoltre, il fatto che Dio manda Maria ci dovrebbe aiutare a comprendere anche che la posta in gioco è davvero alta. Se manda la migliore che ha, significa che è una battaglia decisiva, significa anche che sarebbe meglio per noi e per tutta l’umanità ascoltare quello che dice e provare a metterlo in pratica.
5 decina: La misura del vostro vivere sia l’amore … Tutto ciò che fate sia per la gloria di Dio
Erano 12 le tribù che costituivano il popolo di Israele, insieme esse hanno attraversato il deserto e si sono insediate nella terra promessa. Se manteniamo questo parallelismo con l’esodo di Israele, il piccolo popolo degli Apostoli della Pace è una delle tribù che insieme a tante altre forma il popolo di Maria e sotto la sua guida sta compiendo questo viaggio verso la Pace. Ogni tribù ha un suo ruolo e un suo compito ed è dotata degli strumenti necessari per compiere la propria missione.
Di solito in questa ultima decina cerco di capire e di spiegare che cosa del messaggio di Maria riguarda l’Associazione, questa volta chiedo a voi, cari Apostoli, di fare questa piccola ricerca attraverso questa domanda personale:
SECONDO TE QUAL’È IL COMPITO CHE MARIA AFFIDA AGLI APOSTOLI DELLA PACE?
I Cenacoli che lo ritengono utile, al termine della preghiera, possono fermarsi un attimo e fare una piccola condivisione nella quale i membri del cenacolo che lo desiderano, rispondono a questa domanda.
Il Signore Gesù vi benedica con il dono della Pace
p. Silvano