Non sei tu che vai a Medjugorje è la Madonna che ti chiama

Non sei tu che vai a Medjugorje è la Madonna che ti chiama

Non sei tu che vai a Medjugorje è la Madonna che ti chiama

Articolo di  Diletta Ciannarella

Lei ti chiama, come una mamma chiama il proprio figlio che comincia a muovere i primi passi e si regge a malapena in equilibrio; Lei è lì con il suo sguardo dolcissimo e le sue braccia aperte che ripete: “Vieni qui”. Ed il tuo cuore grida: “Mamma sto arrivando”. Medjugorje si vive. Attimi e lacrime, vite che si intrecciano. Non sei tu a decidere quando andare, è Lei che fa coincidere tutte le cose affinché tu vada. E quando arrivi lì, con gli occhi gonfi di commozione, quando tocchi quella terra con i tuoi piedi, ti accorgi che qualcuno ti sta aspettando. Senti il cuore tremare. E pensi: QUANTO TEMPO HO PERSO.
“Dio si serve degli uomini per arrivare agli uomini”: durante la Santa Messa, sei circondato da tantissime persone, ognuno recita nella propria lingua, ma la voce è unica, il pensiero è intrecciato e la commozione non conosce diversità. Insieme, in un unico abbraccio, quello della nostra Mamma, l’Unica ad avere braccia così larghe per poter stringere tutti al Suo Cuore. Sali la collina delle apparizioni e quando qualche dubbio insidia la tua mente, arriva un abbraccio improvviso, una carezza, un soffio di vento all’orecchio che sussurra: “Non aver paura, io sono qui” allora ti riempi di coraggio e rimprendi a salire, poi quella voglia così forte di pregare, di invocare la Mamma, di vederla felice, quel pensiero che ti fa cantare “Sei la Mamma Mia”. Ti senti coccolata, carezzata, abbracciata. Il cuore si scioglie e le lacrime rigano il volto, senza spiegazione, senza controllo.
Medjugorje spazza via tutte le foglie secche e i sassolini, abbatte muri ed il tuo cuore torna a battere all’impazzata, ad emozionarsi per ogni cosa, scoppiandoti nel petto per la felicità.
E quando si torna a casa?
A casa si torna carichi, felici, piangi tre giorni, senti la Sua mancanza, non riesci a realizzare e sembra che Lei sia terribilmente lontana e ti lascia un vuoto che sembra impossibile da colmare, non vieni compreso, perchè ‘chi ha fede non ha bisogno di andare a Medjugorje’, ma poi arriva qualcuno che ti parla di Medjugorje e ti senti compreso, ne parlano con dolci ricordi e le lacrime agli occhi; trovi un Santo Rosario nella tasca della giacca e lo stringi forte al cuore ed esso torna a tremare, una voce dall’interno di dice: “Io sono ancora qui, sempre qui”. Quella dolce catena che ci tiene legati a Te. Ti spogli di tanti pregiudizi, dei rancori, tutto spazzato via.
Ti senti leggero, sei grato di essere stato scelto e ti senti importante, amato, diletto.
Sei diletto al Suo cuore come il Suo amatissimo Gesù.
E quando sale la tristezza apri il libro dei suoi messaggi, a caso, e troverai sempre una parola di conforto, Lei sa sempre cosa dire… È LA MAMMA.
E allora, benedetto questo posto che mi tiene legato a Te.
Diletta Ciannarella
 
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